
Che poi a che serve la tv se non ad alimentare l’infinita filiera dei social. Che poi a che serve la tv lineare se la prima televisione del mondo ormai si chiama YouTube.
“Torneremo nel cuore del nostro pubblico, e dei nostri inserzionisti, solo quando ci ricorderemo che il nostro obiettivo è proporre una esperienza mediatica personalizzata nell’ambito del contesto sociale delle nuove comunità di utenti”. Sembra oggi ma era Beth Comstock della Nbc Universal nel 2006.
YouTube aveva debuttato solo l’anno prima. Sono passati venti anni e siamo ancora lì.

Anche Woody Allen ha ceduto alle lusinghe della nuova tv sul web e dirigerà la prima “serie” della sua vita. La notizia ha sorpreso i suoi fan ma, visto quello che sta succedendo nel mercato televisivo internazionale, non deve poi stupire più di tanto. I dati infatti sono più impressionanti di quanto saremmo propensi a immaginare ed è ormai difficile per autori e producer resistere alle lusinghe (e ai numeri) della nuova tv.
John Fine, editorialista di Business Week, domanda a Beth Comstock, capo “Digital” della Nbc Universal: «Che sentimenti ha nei confronti di Youtube?». La Comstock si fa scappare una risata nervosa. «Il mio atteggiamento è di tipo schizofrenico, direi. 





