Che poi quando vi dicono “Netflix arriva in Italia” e sembrano spaventati voi potreste anche non capire. La veritĂ si coglie nelle piccole cose. Giovedì mattina a Roma, c’è il sole. Giulio Base, regista di robe come “Don Matteo”, cammina veloce con il braccio teso e lo smartphone davanti a sĂ©. Parla veloce in inglese. Sta girando un video per “Periscope”. (altro…)
Posts contrassegnato dai tag ‘rai’
Il dio delle piccole cose della tv
Pubblicato: 12 luglio 2015 in La materia dei segniTag:don matteo, Facebook, giulio base, Mediaset, Netflix, periscope, rai, sanremo, snapchat
Vocazione Servizio Pubblico
Pubblicato: 1 marzo 2015 in La materia dei segniTag:Anna Maria Tarantola, centro televisivo vaticano, dario eduardo viganò, Luigi Gubitosi, rai
Trova il servizio pubblico prima che il servizio pubblico trovi te. Così verrebbe da dire ai vertici della Rai, dopo la ridda di eventi di studio che sono stati organizzati a Viale Mazzini in questi mesi. La scadenza della licenza programmata per il 2016 e il cattivo rapporto con il governo di Matteo Renzi, stanno costringendo il direttore generale Gubitosi e la presidente Tarantola a moltiplicare i convegni per individuare gli elementi di novitĂ che possano caratterizzare il servizio pubblico televisivo nell’era del digitale. (altro…)
L’Auditel è morto, lo dice la Rai (quasi)
Pubblicato: 15 febbraio 2015 in La materia dei segniTag:andrea fabiano, auditel, rai, sky
Il segnale è piccolo, appena percettibile. La sua importanza però è impressionante. La Rai, per la prima volta, ha ammesso pubblicamente che l’Auditel è morto. Lo ha fatto il direttore marketing della tv di stato, Andrea Fabiano, con una mini intervista ad un noto quotidiano. “Dal 2016, ha detto Fabiano, l’Auditel dovrebbe trovare un modo per misurare gli altri schermi”. Secondo il direttore marketing di Viale Mazzini, i giovani “se vivono ancora in casa non disdegnano il vecchio televisore. Ma, certo, sono portati a preferire altri device. Pc a parte, ci sono smartphone, tablet, decoder, console giochi. Proprio per questo, dal 2016 l’Auditel dovrebbe trovare un modo di misurare gli altri schermi”. Flautato ma spietato. (altro…)
La Rai è come l’asino di Buridano, indecisa fra business e servizio
Pubblicato: 11 febbraio 2015 in la giusta distanzaTag:Anna Maria Tarantola, Giacomo Antonelli, Luigi de Siervo, Luigi Gubitosi, rai, servizio pubblico
Indecisa fra business e servizio, la Rai di Tarantola e Gubitosi si ritrova a vivere lo stesso paradosso attribuito al filosofo Jean Buridan. Un asino non riesce a scegliere fra due mucchi di fieno e muore di fame. E’ la contraddizione che la Rai sta vivendo in questa fase della sua vita. (altro…)
Rai, la carica dei direttori generali
Pubblicato: 7 dicembre 2014 in la giusta distanzaTag:carlo nardello, Giancarlo Leone, Luigi de Siervo, paolo del brocco, rai, Valerio Fiorespino
Il futuro della Rai passerĂ di nuovo attraverso la scelta di un direttore generale interno. Si tratta di una previsione facile. Una scelta esterna infatti non farebbe altro che esasperare il management della tv di Stato. GiĂ pressati dalla richiesta di riduzione degli stipendi (altro…)
Rai, Mediaset e La7 alle prese con il web
Pubblicato: 14 settembre 2014 in La materia dei segniTag:Beth Comstock, John Fine, Mediaset, rai, youtube
John Fine, editorialista di Business Week, domanda a Beth Comstock, capo “Digital” della Nbc Universal: «Che sentimenti ha nei confronti di Youtube?». La Comstock si fa scappare una risata nervosa. «Il mio atteggiamento è di tipo schizofrenico, direi. (altro…)
Il buco analogico della Rai
Pubblicato: 28 agosto 2014 in mediaTag:Attali, Bonnell, gianni celata, Lescure, Luigi Gubitosi, rai
Il destino della Rai è legato alla sua funzione. A dirla con Totò, la Rai serve solo se serve agli italiani che pagano il canone. L’impressione, però, è che al momento la Rai serva solo a garantire i privilegi oversize di una comunitĂ di happy few variamente composta da produttori cine-televisivi, artisti, agenti e dirigenti. SarĂ un errore di cattiva comunicazione aziendale, saranno gli sprechi di una gestione non sempre attenta, saranno gli scandali veri o presunti di certi compensi milionari o di certe commesse non trasparenti. SarĂ quello che volete ma la Rai non è mai stata così poco amata e compresa dai suoi veri editori di riferimento, i telespettatori. (altro…)
Mamma Rai e suoi primi sessanta anni
Pubblicato: 28 agosto 2014 in mediaTag:BBC, Luigi Gubitosi, rai, Tony Hall
Invecchiata male o bene che sia, la Rai ha compiuto 60 anni. L’etĂ della pensione per questo pachiderma della produzione culturale è però ancora lontana. Nacque il 3 gennaio del 1954 sulle ceneri della EIAR, la radio di Stato inventata da Mussolini. Adesso è lanciata sul web, combatte alla pari contro il colosso americano Google (a maggio ha cancellato i propri video su Youtube), domina nel digitale terrestre e si candida con buona volontĂ a rimanere un interlocutore privilegiato per la politica e la cultura anche nel nuovo millennio “social” e “2.0”. Il suo sessantesimo compleanno è un momento di svolta. (altro…)
Le cose belle e le cose brutte della vita. Un documentario commovente per le strade di Napoli
Pubblicato: 23 marzo 2014 in cinemaTag:Agostino Ferrente, Enzo della Volpe, Folco Quilici, Giovanni Piperno, Le cose belle, Libero Bovio, Napoli, Passione, rai

Enzo Della Volpe in “Le cose belle”
La bellezza si difende solo con la bellezza. Alcuni anni fa un’importante associazione ambientalista chiese a Folco Quilici (il piĂą grande regista di documentari del nostro paese) di partecipare alla realizzazione di una campagna di sensibilizzazione sul degrado e sull’inquinamento crescente del Mediterraneo. Accettò con entusiasmo. Gli proposero di girare alcune sequenze con le chiazze di petrolio in mare, con le plastiche abbandonate sulle spiagge, con gli eco-mostri costruiti sulle scogliere. E così via. Quilici non ebbe bisogno di rifletterci su: rifiutò con sdegno e abbandonò precipitosamente il progetto. (altro…)
L’ultimo pastore e i pascoli perduti della tv
Pubblicato: 13 giugno 2013 in La materia dei segniTag:Anna Godano, L'ultimo pastore, Marco Bonfanti, rai, Rai Doc, Renato Zucchelli
I pascoli perduti de “L’ultimo pastore” sono l’ultima chance di riscatto della televisione italiana. Dopo i clamorosi flop di portaerei considerate “a botta sicura” come Benigni e Saviano, nel momento del massimo affanno della pubblicitĂ (altro…)
l segreto delle Montagne della Rai. Un progetto per rilanciare il centro di produzione di Torino
Pubblicato: 27 marzo 2013 in La materia dei segni, mediaTag:BBC, Montagne, Piemonte, Pietro Grignani, rai, Torino

Montagne Rai Torino
Le “Montagne” sono uno dei segreti di Torino. Il programma che la testata giornalistica regionale della Rai realizza nello studio virtuale TV 7 del centro di produzione di Torino è infatti il focus di un complesso ragionamento sulle future strategie di comunicazione della televisione di Stato ma non solo (altro…)
Al Miptv di Cannes si parla di esportazione del prodotto italiano. Il servizio pubblico ha ancora un ruolo sul mercati internazionali. Ecco quale
Pubblicato: 2 aprile 2012 in La materia dei segniTag:apt, European Broadcasting Union, Ice, Jean-Paul Philippot, lorenza lei, Miptv, rai

L’Ice, per la prima volta, quest’anno non sarà al Mip Tv di Cannes (dal 1 al 4 aprile) ma il suo spazio è stato tempestivamente preso in carico dall’Apt.
Il ruolo del servizio pubblico nella mutata realtĂ della competizione internazionale è al centro delle discussioni sul futuro del sistema televisivo. “Durante questi ultimi anni la televisione si è trasformata da (altro…)
“Un nuovo format per una manifestazione unica al mondo”, dice Steve Della Casa, direttore artistico del RomaFictionFest
Pubblicato: 24 settembre 2011 in RomaFictionFestTag:antony root, cenerentola, Charlie's Angels, christina ricci, cinzia th torrini, fabiana santini, fabrizio accatino, fox, freaks, giancarlo cremonesi, Gigi Proietti, jurassic park, lunetta savino, lux vide, monica maggioni, nicolai lilin, pan am, rai, renata polverini, robert carlyle, Roma Fiction Fest, smalville, steve della casa, terra nova, Vanessa Incontrada, Walter Chiari
Il RomaFictionFest cambia radicalmente. Nuove date e nuova sede. PiĂą attenzione al mercato, un nuovo rapporto privilegiato con le societĂ di produzione televisiva, una maggiore (altro…)