“Super 8” di di J. J. Abrams, prodotto da Steven Spielberg, dice che il cinema è l’incidente, è l’11/9, che entra nella realtà.

Pubblicato: 11 settembre 2011 in cinema
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Super 8 di J. J. Abrams ci dice, cioè, che il cinema è l’incidente che entra nella realtà, è l’11/9, l’anormalità nella normalità, è l’alieno, è l’esterno che permette di vedere e di guardare l’interno, è l’altro, è ciò che non conosciamo, è noi, perché l’altro è noi.

La stagione mainstream si apre con Super 8 di J. J. Abrams, prodotto da Steven Spielberg. La pellicola è ambientata in una cittadina in Ohio, anni ’70, e racconta la storia di sei adolescenti che cercano di girare un cortometraggio in Super 8, un horror.

E proprio durante un ciak del cortometraggio in Super 8, la cinepresa dei ragazzi registrerà un incidente ferroviario. Ma non è un incidente normale, è un incidente anormale, è alieno. Super 8 è infatti un film su un alieno che arriva in una cittadina in Ohio.

È interessante la scena del ciak del cortometraggio, perché l’incidente che la Super 8 registra è il cinema, il senso del cinema. E così l’alieno che la Super 8 registra, è il cinema.

Super 8 di J. J. Abrams ci dice, cioè, che il cinema è l’incidente che entra nella realtà, è l’11/9, l’anormalità nella normalità, è l’alieno, è l’esterno che permette di vedere e di guardare l’interno, è l’altro, è ciò che non conosciamo, è noi, perché l’altro è noi.

Paolo Boriani

(Con questo post anche Paolo Boriani, regista, debutta su “La giusta distanza”)

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