Il tema è complesso e merita una riflessione ponderata. Al netto delle polemiche e dei commenti che sono fioccati sui giornali, l’impatto culturale di una serie tv come Gomorra non può essere sottovalutato.
A Napoli impazzano le baby gang, le loro azioni provocano paura, sgomento, feriti e morti ammazzati. Dicono i magistrati che indagano sulla microcriminalità, e i sociologi e gli educatori e i genitori, eccetera, insomma tutti dicono che questi nuovi baby criminali hanno tratto ispirazione nelle vicende tv narrate da Gomorra e che le loro gesta sono pensate e attuate ad imitazione dei personaggi di fantasia della serie tv prodotta da Sky. Mah, sarà anche vero. Ma non ci sembra questo il punto. Pochi se lo ricordano ma, molti anni prima di Gomorra, il regista Oliver Stone fu portato in tribunale per istigazione a delinquere. Alcuni giovani serial killer americani, più sbandati che crudeli, affermarono che avevano iniziato ad uccidere a caso persone innocenti grazie ad una fonte di ispirazione cinematografica, Natural Born Killers, un film realizzato da Stone nel 1994. L’elenco è lungo e fa impressione. Quasi più delle baby gang figlie di Gomorra. La diciottenne Sarah Edmondson e il suo ragazzo Benjamin Darras videro il film prima di ordire una sanguinosa rapina. Eric Harris e Dylan Klebold, responsabili del massacro della Columbine High School, erano fan del film. Usavano l’acronimo NBK (Natural Born Killers) per parlare delle loro gesta efferate. Il diciassettenne Nathan K. Martinez uccise matrigna e sorellastra e aveva visto il film dozzine di volte. Un amico dello scrittore John Grisham venne ucciso da un assassino che diceva di essersi ispirato al film di Oliver Stone. I magistrati indagarono ma Stone ne uscì pulito. Sarebbe sembrato strano il contrario. Un regista racconta e i suoi racconti possono contenere meccanismi di catarsi morale oppure no, come nel caso di Gomorra o come nel caso di Stone. Una persona che delinque però commette un atto di cui è responsabile in prima persona (e per questo paga, quando viene preso). Le ipotetiche fonti di ispirazione non dovrebbero essere indicate come mandanti morali (una pallida giustificazione) e i registi, d’altra parte, hanno il sacrosante diritto alla libertà di espressione, anche quando realizzano schifezze, eccetera. Tutto vero e tutto questo solo per darvi un’idea dell’ampiezza infinita del tema. A coloro che lo volessero rimane però un interrogativo più intimo e, in un qualche modo, più profondo. Che tipo di educazione stiamo dando ai nostri figli? Gomorra infatti potrebbe essere solo la punta di un iceberg. Le risse in Parlamento. I funzionari corrotti. Una scuola senza mezzi. L’assenza dello Stato in molti (troppi) quartieri delle città italiane. Siamo sicuri che la colpa sia tutta di una serie tv? Non è che, niente niente, mentre il dito indica la luna, noi rimaniamo imbambolati a guardare il dito invece di vedere la luna? Mentre di notte i ragazzi sparano. Mentre i ragazzi muoiono. Mentre il futuro del Paese muore con loro.
Pubblicato su Tivù di gennaio 2018