âIl cinema italiano ha brillato a Venezia ed è sorprendente che se ne
sia parlato tutto sommato cosĂŹ pocoâ. Andrea Piersanti, ex presidente
dellâIstituto Luce e dellâEnte dello Spettacolo, animatore del premio
âAstrei pro-lifeâ del Family Festival e del Movimento per la Vita, in
predicato per andare a dirigere il nuovo festival del cinema religioso
inventato da Sgarbi a Salemi, traccia un bilancio della 66ma Mostra
del Cinema di Venezia. âParadossalmente non è stata una mostra ârossaâ
â ha detto Piersanti allâAdn Kronos -. Nonostante Chavez, Michael
Moore e i comizi di Placido sul â68. Semmai è stato un festival
tricolore. Mai come questâanno il cinema italiano ha sorpreso per
qualitĂ e freschezza. Dal kolossal epico di Tornatore alle splendide
opere prime proposte da Rai Cinema. Una vera primavera del nostro
cinema. Sarebbe un peccato che non ci scappasse almeno un Leoneâ.
E la politica? âA Venezia si sono toccati i due estremi. Da una parte
il grande clamore intorno alla presenza di Chavez e ai proclami
antiberlusconiani di Michael Moore. Dallâaltra il Consiglio dâEuropa
che proprio qui a Venezia ha voluto invece presentare un concorso per
gli utenti di Youtube destinato a promuovere una nuova cultura di
rispetto per le donne e per dire basta alle violenze domestiche.
Lâiniziativa ideata e promossa dallâOn. Bergamini è la dimostrazione
che esiste uno spazio per la politica nel mondo del cinema a patto
però che la politica abbia la volontà e la determinazione per
stabilire una vera alleanza con cineasti e produttori in nome degli
interessi concreti delle persone. La pronta risposta che non solo la
direzione del cinema del Ministero, ma anche la Biennale, CinecittĂ e
il Centro Sperimentale di Cinematografia hanno voluto dare allâinvito
della Bergamini, dice molto della necessitĂ di un nuovo patto fra
cultura e politica in nome della concretezzaâ.
Il cinema italiano? âFantastico. Sono rimasto colpito in modo
particolare dalla proposta complessiva di Rai Cinema. Impressionante
per quantitĂ e qualitĂ . Rai Cinema ha portato a Venezia nuovi autori e
nuove idee. Basti pensare alla bellissima opera prima âDieci inverniâ.
Se ritenevamo che le giovani generazioni potessero essere raccontate
solo dalla cifra narrativa dei Muccino o dei Moccia, âDieci inverniâ
ci ha restituito il sorrisoâ.
E i valori? âIl premio Astrei è andato a âLo spazio biancoâ della
Comencini. Bellissimo. Un occasione inaspettata di dialogo fra laici e
cattolici sul tema della vita. Sono rimasto però colpito anche dal
coraggio del Luce che ha voluto portare qui a Venezia, fra gli altri,
un film come âLourdesâ. Laico e duro nei confronti della fede mariana
di milioni di persone in tutto il mondo. Ma interessante come analisi
del fenomeno sociologico e straordinario nella realizzazione
cinematograficaâ.
Il Leone? âDovrebbe andare ad un italiano. Ă ovvio. Il mio preferito
rimane Tornatore. Un grandissimo regista in grado di competere con
Hollywood sul territorio non facile dei film ad alto budget con il
valore aggiunto della poesia e dellâimpegno morale. Ma sarei felice
anche di un riconoscimento alla Buy. Fosse solo per premiare la
qualitĂ del nuovo impegno di Rai Cinemaâ.
Il confronto con il resto del mondo? âVariety ha definito un
capolavoro il film di Guadagnino âIo sono lâamoreâ con Tilda Swinton.
Ă un segnale interessante. Rai Trade, che è ormai lâunico grande
distributore internazionale del cinema italiano, ha in catalogo pronti
per essere venduti a Cannes, Toronto, Santa Monica, Berlino, alcuni
film importanti di Venezia 66 ma anche alcuni documentari molto belli.
Come quello che Pappi Corsicato ha voluto dedicare ad Armando Testa e
che ha giĂ vinto il Pasinetti come migliore documentario della Mostra.
I documentari sono stati lâaltra grande novitĂ di questa mostra. Il
presidente di Doc.It, lâassociazione dei documentaristi indipendenti,
dice che la moltiplicazione dei documentari è il segnale di una brutta
crisi della societĂ civile. Pochi soldi e molta voglia di raccontare
il disagio. Io non sono dâaccordo. Una cinematografia che è in grado
di sviluppare una documentaristica di qualità è unâindustria sanaâ.
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Mostra tricolore
Pubblicato: 13 settembre 2009 in cinemaTag:Berlino, cinema, fiuggi family festival, gianni astrei, MichaelMoore, mostra cinema venezia, Salemi, Tilda Swinton, Venezia, vitorio sgarbi
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