Andrea Piersanti ha ideato e realizzato per Contenuti digitali e transmediali della Rai un programma di divulgazione della cultura cinematografica che si chiama “Quelli che il cinema”; ora è disponibile sulla piattaforma Rai Play e a dicembre, durante le vacanze di Natale, sarà trasmesso anche su Rai Tre.
La preparazione e la realizzazione di Quelli che il cinema sono state esperienze faticose e bellissime. Faticose perché è molto difficile capire quale sia il linguaggio giusto per parlare di cinema in televisione. Bellissime perché la squadra che Marcello Ciannamea e Stefano Salandini hanno messo a disposizione della mia idea di partenza era composta da persone fantastiche, competenti, motivate e diligenti. Hanno reso facile anche ciò che sembrava impossibile. L’individuazione del format è stata faticosa. Il cinema in tv oscilla sempre fra due estremi: la ritualità un po’ trita della promozione dei film e la stanca sacralità delle messe cantate delle premiazioni. La storia, la grande storia del cinema italiano, pesa sulle nostre spalle come una teologia dogmatica. Ci inchiniamo di fronte ai soliti nomi del passato mentre le nuove generazioni sbadigliano e cambiano canale. Abbiamo capito che dovevamo cambiare linguaggio. Insieme con la super professionista Federica Gentile (che mi ha aiutato nella conduzione e nella fase di ideazione del format) abbiamo accettato il rischio di svestire i panni dei sacerdoti del culto del cinema italiano del passato e abbiamo provato a gettare uno sguardo irriverente sul cinema di domani. Ci siamo molto divertiti e abbiamo anche capito come fare la prossima stagione. Siamo già al lavoro con il Centro Sperimentale di Cinematografia guidato da Gabriella Buontempo per iniziare un nuovo cammino che sarà dedicato interamente alla forza inesausta della primavera del cinema italiano del futuro. Mentre vi godete “Quelli che il cinema”, noi stiamo già preparando il programma del 2026.
Pubblicato su Tivù
La giusta distanza 