Il tempo speciale della tv

Pubblicato: 31 agosto 2023 in La materia dei segni
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La televisione per coloro che non hanno tempo o voglia di vedere la tv è la nuova frontiera dei servizi a valore aggiunto. Ne ha dato un buon esempio, in questi anni, la piattaforma Youtube di Google. Se ci siamo persi una performance di uno degli ospiti di Sanremo, possiamo andare a rivedercela il giorno dopo, e non solo su Raiplay. È una delle intuizioni editoriali di Dagospia. Insieme con gli articoli dei quotidiani che non abbiamo avuto il tempo di cercare o di leggere, D’Agostino ci permette di vedere anche quello che ci è sfuggito con il telecomando. Dopo l’esibizione di Sgarbi e Morgan al MAXXi di Roma, Dago ha poi aggiunto una funzione che negli Usa è la prerogativa specifica di C-Span, il broadcaster (vero servizio pubblico) che manda in onda tutto quello che gli altri non vogliono trasmettere: convegni, incontri della pubblica amministrazione locale, sedute del Congresso e così via. Con il video di quello che è avvenuto al MAXXI, Dago si è aperto alla possibilità di diventare una sorta di C-Span de noantri. C’è infine il grande mare della ‘citizen television’, centinaia di milioni di smartphone che riprendono la qualsiasi per poi riproporla sui social. Districarsi nella giungla dei miliardi di video che vengono pubblicati ogni giorno è diventato praticamente impossibile. E anche in questo caso ci viene in aiuto Dagospia con la sua selezione quotidiana delle cose più interessanti o più imbarazzanti comparse in rete. Mentre ci si interroga sulla televisione del futuro, la soluzione è quindi sotto i nostri occhi ma facciamo finta di non vedere. Ha scritto Cingolani su Il Foglio che «L’ultima ricerca della Nielsen mostra che negli Stati Uniti il tempo trascorso nell’intrattenimento e nell’informazione via computer o telefonino è pari al 36 per cento rispetto al 31 via cavo e al 22,8 via etere. I media tradizionali hanno perduto 20 miliardi di dollari dal 2020 a oggi, scrive il Wall Street Journal. Anche i potenti signori degli studi cinematografici e televisivi hanno visto crollare i loro profitti. Parliamo di Paramount, Warner Bros. Discovery, Comcast e persino Disney. Anche se sono corsi a occupare un loro posto al sole di internet, non sono in grado di frenare la caduta. Ma allora perché abbiamo usato il passato, perché diciamo che lo streaming è stato distruttore, forse perché non lo è più? E cosa lo rimpiazzerà?». È questo il consiglio che ci permettiamo di dare a Roberto D’Agostino. Ha la strada spianata per costruire una sorta di palinsesto surreale della tv contemporanea. In modo sistematico potrebbe darci ogni sera la possibilità di compulsare un riassunto di ciò che di più assurdo o di più affascinante è stato ripreso e pubblicato, in tv e sui social. Una volta era il teatrino di Blob su Rai Tre. Adesso il nuovo millennio e la rivoluzione digitale impongono scelte più radicali. Potrebbe essere questa la nuova sfida di Dago. Il kairos, il tempo speciale della televisione per chi non ha voglia o tempo per guardare la tv. 

Andrea Piersanti

Pubblicato su Tivù settembre 2023

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