
L’Ice, per la prima volta, quest’anno non sarà al Mip Tv di Cannes (dal 1 al 4 aprile) ma il suo spazio è stato tempestivamente preso in carico dall’Apt.
Il ruolo del servizio pubblico nella mutata realtà della competizione internazionale è al centro delle discussioni sul futuro del sistema televisivo. “Durante questi ultimi anni la televisione si è trasformata da settore economico nazionale a settore economico internazionale”, ha detto Jean-Paul Philippot, Presidente dell’EBU (European Broadcasting Union). Ma, ci ha tenuto ad avvisare: “I gruppi privati… liberi dal carico della cultura… possono perseguire gli scopi a breve, rifuggendo dai rischi e dagli investimenti a lungo termine”. E quindi? La soluzione è in una maggiore cooperazione fra i servizi pubblici. In un mercato caratterizzato dalla crescita sempre più veloce dello scambio di prodotto, il sistema nazionale ed europeo rischia di rimanere schiacciato oggi più che mai dalla potente aggressione delle principali major di oltre oceano. “Se vogliamo esportare i nostri contenuti e i nostri programmi, non dovremmo omogeneizzare e ridurre le nostre diversità culturali e le nostre ricchezze. Questa diversità è la nostra forza”, ha detto Patrick de Carolis, fino ad un paio di anni fa presidente di France Télévisions. “Se vogliamo trovare la forza di difendere nei nostri propri paesi le nostre qualità uniche in un ambiente economico difficile e sempre più contratto – e di affrontare i competitors della guerra economica – noi dobbiamo imparare a lavorare insieme e sviluppare progetti comuni”, ha spiegato. La situazione non è facile ma, nonostante la crisi, emergono diversi segnali di ottimismo. L’Ice, per la prima volta, quest’anno non sarà al Mip Tv di Cannes ma il suo spazio è stato tempestivamente preso in carico dall’Apt. “Abbiamo ricevuto moltissime richieste da parte dei produttori”, ha detto Chiara Sbarigia, Segretario Generale dell’Apt. All’inizio di marzo, a Roma, Paolo Garimberti e Lorenza Lei hanno ricevuto il Presidente di Ebu Philippot, insieme con il vicepresidente Claudio Cappon e il nuovo direttore generale di Ebu Ingrid Deltenre. Un incontro definito ampiamente soddisfacente. “Il successo di alcune recenti iniziative realizzate da Ebu e dalla Rai per sostenere i broadcaster del Nord Africa (nell’ambito di un progetto speciale di assistenza dell’Ebu), è stato analizzato in profondità con la consapevolezza che queste iniziative giocano un ruolo chiave nella costruzione di società veramente democratiche”, hanno detto i vertici dell’Ebu. La sfida internazionale dei nuovi mercati potrebbe veramente essere arricchita da un interlocutore inaspettato e temibile, il gioco di squadra dei servizi pubblici europei.
Pubblicato a marzo 2012 sul mensile Tivù della Duesse Editrice