HARRY POTTER, LA COMUNITÀ PIÙ GRANDE ED ESCLUSIVA DEL MONDO.

Pubblicato: 14 luglio 2011 in cinema
Tag:, , , , , , , , ,

Che ne facciate parte oppure no, ormai è finita. La saga cinematografica di Harry Potter (otto film), e ovviamente anche quella letteraria (sette libri), è arrivata all’ultimo capitolo.

In questi giorni, in mille sale italiane, in contemporanea mondiale, viene programmato “Harry Potter e i doni della morte. Parte 2”. Si tratta dell’ultimo capitolo della saga cinematografica di maggiore successo della storia del cinema. Iniziata dieci anni fa, l’avventura del piccolo mago con gli occhiali rotondi si chiude oggi con un film che solo gli affezionati membri del club più esclusivo e più grande del mondo potranno apprezzare in pieno. “Siete fan della saga? Se la risposta è no, girate pure al largo”, ha scritto Gabriele Ferrari nella sua divertente recensione per uno dei mensili di cinema più diffusi in Italia, “Best Movie”. “Pur compiendo un encomiabile sforzo per spiegare ogni piega della storia (e riuscendoci a volte anche meglio del confuso settimo volume firmato Rowling) la seconda parte di “I Doni della Morte” è, più ancora della prima, un favore fatto ai fan – ha spiegato Ferrari nel suo articolo -. Esempio principe: la scena in cui Harry rivive i ricordi di un Piton morente per scoprire le ultime verità sul suo conto, un lungo montaggio di vecchie memorie e momenti inediti che lasciano chiunque non sia un esegeta della saga a grattarsi dubbioso il capo e a chiedersi cosa sia appena successo. È vero, la varietà di registi e registri che ha accompagnato questi dieci anni di Harry Potter ha già scavato un solco incolmabile tra chi è “dentro” e chi è “fuori”, tra maghi e babbani; ma mai come in quest’ultimo capitolo è evidente la natura dei film come appendici visive dei libri, più che veri adattamenti cinematografici”. Non bisogna farsi ingannare. Per la prima volta anche nella versione 3D, l’ultimo film della saga del maghetto riesce ad affascinare anche lo spettatore occasionale. Anzi, potrebbe essere un’occasione e un buon motivo per entrare oggi, last minute, nel club degli “harrypottermaniaci”. Inventata e costruita con ben sette libri (best seller in tutto il mondo) dalla scrittrice inglese J. K. Rowling, la comunità dei fan di Harry Potter è veramente vastissima e non avrete difficoltà a incontrare qualcuno che ne faccia parte. La rivista americana “Forbes”, nel 2006,  aveva stimato le ricchezze dell’autrice in un miliardo di dollari. Si tratta di un dato da record: la Rowling è infatti la prima persona a diventare miliardaria esclusivamente scrivendo libri. È anche la donna più ricca del Regno Unito: ha superato perfino la regina Elisabetta II. Il settimo e ultimo libro, poi, è stato classificato al lancio come il libro più venduto dall’invenzione della stampa (15 milioni di copie in un giorno). Nell’ottobre 2010, l’autrice è stata incoronata come la donna più influente del Regno Unito, piazzandosi davanti a Victoria Beckham e alla Regina Elisabetta II.

Il film che esce in questi giorni nelle sale cinematografiche di tutto il mondo racconta il duello finale con il perfido Voldemort. Nonostante le lentezze di una sceneggiatura fin troppo attenta a non farsi sfuggire neanche uno dei più infinitesimali dettagli del libro, il film offre alcune scene molto belle. Nella luce scura e crepuscolare che rimanda ad un immaginario più gotico che fantastico, il regista David Yates (scoperto da Spielberg, è diventato famoso in tutto il mondo proprio grazie ai film del maghetto: compreso l’ultimo, ne ha diretti 4 su 8) riesce ad organizzare bene gli effetti speciali di una spettacolare fuga a dorso di drago dalla banca degli Elfi, la Gringott. Così come non deludono le catastrofiche scene della grande battaglia dei maghi contro le armate di Voldemort fra le mura dell’ambita scuola dei maghi, Hogwarts. Il duello fra Harry Potter e Lord Voldemort, alla fine, riesce a conquistare lo spettatore non solo per il dinamismo e la dimensione aerea di alcune scene, ma anche e soprattutto per la caratterizzazione psicologica che l’attore Ralph Fiennes (“Il paziente inglese”, “Schindler’s List”), sotto un trucco pesantissimo, riesce a dare del cattivo per eccellenza di tutta la saga. Man mano che le cose volgono al peggio, Voldemort sembra progressivamente sempre più esitante e più debole. Fino allo scambio di battute, prima della definitiva sconfitta. “Perchè vivi?”, chiede Voldemort a Harry. “Ho qualcosa per cui vale la pena vivere”, gli risponde. Negli occhi degli spettatori e, soprattutto, dei molti genitori che hanno accompagnato i propri figli nel corso di dieci anni a vedere tutti i film della saga (e in libreria a comprare tutti i libri della Rowling), rimane una strana sensazione di nostalgia. Nel trailer del film, si vedono i tre giovanissimi attori, Daniel Radcliffe (Harry Potter), Emma Watson (Hermione) e Rupert Grint (Ron, l’amico fidato con i capelli rossi) leggere le battute del copione per uno dei primi provini di dieci anni fa. Erano dei bambini. Quando tutto è cominciato, avevano poco meno di dodici anni. Come la maggior parte dei nostri figli. Adesso gli attori e anche i nostri figli sono già adulti e sono pronti ad affrontare la vita, quella vera. “Perchè vivi?”. “Ho qualcosa per cui vale la pena vivere”.

Pubblicato su La Padania il 14 luglio 2011

Lascia un commento